C’è un orribile e sanguinario filo nero che lega la strage di stato di Piazza Fontana (12 dicembre 1969) all’assassinio causato dai carabinieri di Ramy Elgaml, ragazzo di 19 anni di Corvetto, Milano.
Questo filo nero è la mentalità che sta alla base della società che ci troviamo a subire: la mentalità dei padroni che si sentono onnipotenti e che decidono, letteralmente, della vita, della morte, della malattia, della carcerazione, della disperazione di milioni di individui, umani e non.
Se i padroni del 1969 infatti hanno armato i fascisti (tramite i servizi segreti che la sinistra chiama “deviati” ma semplicemente i servizi segreti fanno, sempre, ovunque, questo sporco infame lavoro) che hanno messo la bomba nell Banca dell’Agricoltura per seminare il panico tra la gente, i carabinieri, la polizia, le guardie carcerarie, gli assistenti sociali, i professori, i guardiani privati, seminano quotidianamente paura e violenza (certo a piccole dose rispetto alla bomba che fece 88 morti) per inculcare in tuttx noi, emarginatx o ribelli all’ordine costituito, i più devastanti dei virus: la rassegnazione e l’obbedienza.
E la mentalità dei padroni dell’epoca, e dei padroni di oggi, che poi sono sempre gli stessi (politici, industriali, grandi proprietari terrieri, banchieri, generali) è quella che ci mantiene costantemente sotto il tallone di ferro dell’autorità: all’epoca però, nei famigerati anni ‘60 e ‘70, grande parte della popolazione povera e ribelle rispondeva con fantasia, pistole, corpi, canti, cortei, occupazioni, scritti, molotov, oggi, ahinoi, ci pare che quella violenza e quella frustrazione che quotidianamente immagazziniamo, la rivolgiamo piuttosto contro noi stessx, ammalandoci, commiserandoci, disprezzandoci (perché il mondo ci fa sentire inutili, sbagliatx) oppure contro i nostri fratelli e sorelle potenziali, ossia altrx emarginatx, altrx ragazzx arrabbiatx, altrx che stanno in strada tutto il giorno perchè in casa c’è la solitudine ma fuori comunque non c’è niente.
Quel filo nero che collega Piazza Fontana e la morte di Ramy sono le divise sguinzagliate dappertutto, impunite, che con il nuovo DDL1660 diventeranno ufficialmente (già lo sono nei fatti) dei cittadini di classe superiore a tuttx lx altrx: potranno girare armati anche non in servizio, per ogni processo lo stato, ossia le tasse di chi le paga, sborserà fino a 40mila euro (preventivi!) per difenderli e tutelarli e noi, poverx mortalx, se ci rifiutiamo di dare le generalità finiamo in processo penale senza contare le minacce, gli schiaffi, l’umiliazione.
Sì, forse non sono proprio tutti uguali, ma andatelo a dire a chi è stato torturato nella caserma di Piacenza o a Bolzaneto (Genova 2001) chi al carcere di Santa Maria Capua Vetere o di Reggio Emilia (solo per citare casi “famosi”) andatelo a dire alle ragazze stuprate dai militari a Firenze e a l’Aquila, andatelo a dire a Ramy, che potevamo essere noi, ognunx di noi.
Andate a dire che i padroni non esistono più e che la legge è uguale per tutti ax detenutx nelle carceri italiane (e di tutto il mondo), ax prigionierx nei CPR e negli istituti minorili, che hanno come alternative di fronte a sé o gli psicofarmaci del vitto ministeriale (e diventare zombi) oppure l’evasione o la rivolta…e quando ci provano gli sparano addosso e dicono che erano tutti tossici strafatti di metadone (vi ricordate le rivolte che hanno inaugurato l’incubo securitario della “gestione COVID” nel 2020? Noi sì.)
E se in carcere non hai nel cuore la fuga o la rivolta resta solo il lenzuolo stretto al collo e già, in Italia, se ne sono ammazzatx 77 di detenutx.
E tutto quello che politici ed “esperti” (qualunque cosa significhi) sanno fare è istituire altri reati per i quali altrx emarginatx, altrx poverx, altrx ribelli finiranno dietro le sbarre a popolare questi inferni dimenticati.
E più ci ammazzano, più ci incarcerano, più ci arrestano, più ci terrorizzano, più si lamentano che siamo cattivi, delinquenti, violenti e se a Corvetto lx amicx di Ramy hanno tirato pietre e incendiato qualche cassonetto pare che sia la guerriglia urbana! Ma magari!! Cosa contano oggetti e strade bloccate di fronte ad una vita stroncata? Come si può mettere sullo stesso piano un ragazzino ammazzato dai carabinieri per odio securitario e un autobus coi vetri rotti per rabbia?!
La mentalità dei padroni è una mentalità intrinsecamente stragista: le persone affogate nel Mediterraneo, alle frontiere di montagna, sui posti di lavoro o in strada, durante un “normale controllo di polizia”, sono lì a testimoniarlo.
È la mentalità, portata alle sue estreme logiche conseguenze, che lo stato sionista sta applicando in Palestina e in Libano: sterminare, fisicamente, chi è di troppo, chi si frappone fra il potere e i suoi obiettivi.
E proprio la questione palestinese sbatte in faccia a qualsiasi sincerx democraticx quanto la legge, le regole, i trattati vengano chiamati in causa solo ed esclusivamente quando fa comodo a chi li ha stipulati: lo Stato sionista, sostenuto, finanziato, armato da USA e Unione Europea può commettere un genocidio in diretta TV e nessuno muove un dito. Se lx studentx manifestano in piazza contro il genocidio, pacificx e coloratx, gli sbirri li manganellano e li denunciano. Ecco cos’è la legge: il ghigno schifoso e maledetto dell’autorità che dopo averti derubato, pestato, incarcerato ti presenta pure il conto.
Questo era vero nel 1969 ed è vero anche oggi, la sostanziale differenza per chi scrive è che cinquant’anni fa tanta parte della popolazioni (in Italia e nel mondo) lottava per stroncare questo stato di cose, mentre ora (di certo in Italia, forse anche altrove) la mentalità dei padroni è stata assunta dallx sfruttatx come se avessimo le stesse garanzia e le stesse priorità: no, non siamo sulla stessa barca, chi ha privilegi è nemico di chi non li ha, e sarebbe opportuno che fosse vero, nei fatti, anche il contrario!
La memoria di ciò che è accaduto, di quanto lo stato italiano abbia sempre mantenuto la “pace” con le bombe (Piazza Fontana, Italicus, Stazione di Bologna, Piazza della Loggia) ci fa restare lucidx e non fidarci delle carogne che ci promettono che questo è “il migliore dei mondi possibili”: ce ne sono altre di possibilità, infinite, quanto infinito è il desiderio di creare un modo altro di vivere. Desiderare ardentemente questi sogni e poi armare la fantasia per concretizzarli!
12 dicembre 1969: il mandante è lo Stato gli esecutori sono i fascisti!
Verità e vendetta per Ramy e per tuttx lx altrx ammazzatx dai tutori dell’ordine!
Collettivo Samara – samara@inventati.org
Lascia un commento