Il 18 gennaio viene arrestato il generale Osama Njeem Almasri.
Torturatore, assassino e stupratore nei lager libici, ricercato dalla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità. Il 21 gennaio, con un volo dei servizi italiani, viene prelevato dal carcere di Torino e scortato a Tripoli. Il ministro della giustizia Nordio si trincera dietro una serie di menzogne per riuscire a divincolarsi dalle richieste di spiegazioni da parte della CPI, ma semplicemente colui che per ONG e ONU è un feroce aguzzino, per il governo italiano è un prezioso alleato. Dopo tutto, qualcuno dovrà pur fermare il flusso di migranti che arriva dalla Libia e attuare questi benedetti accordi bilaterali, questi memorandum d’intesa macchiati di sangue, come le mani del Ministro e del Governo italiano che mentre riempiono le celle di poveri ed emarginati, danno la libertà a sanguinari carnefici dell’inferno libico.

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