Libri e frontiere: “In mezzo c’è the border. Storie al confine”

Libri e frontiere: “In mezzo c’è the border. Storie al confine”

Bisogna avere fortuna per vincerlo quel “gioco”, perché la “nostra” non è terra per migranti. In mezzo c’è the border, non uno, ma un’estenuante serie di confini e discriminazioni poste come ostacoli alle vite di persone di ogni genere, età e provenienza.

Con uno stile lirico e potente, che alterna narrazione a linguaggio poetico, e una serie di vivide immagini fotografiche, l’autrice ci porta nel mezzo di alcuni dei luoghi di migrazione più attraversati del nostro tempo: prima la rotta balcanica, tra Serbia e Croazia e Serbia e Ungheria, poi il Mediterraneo, sull’isola greca di Lesvos, con il suo volto di salvezza e al tempo stesso di prigione. E infine l’Italia, in quella Trieste che si affaccia sui Balcani, dove un’umanità solidale si scontra con molteplici forme di razzismo quotidiano, così come succede a Ventimiglia, a Milano, a Bologna. Qui lo sguardo dell’autrice si sofferma sulla scuola – spazio in cui razzismo e classismo s’intersecano con il sessismo quotidiano – moltiplicando le discriminazioni e le sfide per le donne di origine straniera, e sulle frontiere interne che si continuano a costruire intorno alle persone che arrivano.

Non solo un reportage, ma un’opera situata, che porta all’interno dell’azione e fa risuonare le voci di chi è in viaggio nella bellezza degli incontri. Un libro che dai margini denuncia ingiustizie, violenze e contraddizioni, in una visione femminista e antipatriarcale, critica e autocritica verso lo sguardo eurocentrico e le politiche di esclusione europee.

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