L’attuale Decreto Legge sulla cancellazione del reato di “abuso d’ufficio”
firmato dal Ministro della Giustizia Nordio, il D.L. 92 del 2024, è stato sbandierato come norma per tutelare gli amministratori locali dalla fobia delle firme per cantieri, forniture, appalti e via dicendo. Lontano dalle luci della scena mediatica, con questo decreto si è potuto dare un colpo di spugna a diversi processi, ora tutti chiusi perché non si può perseguire il presunto autore di un reato che non esiste più, e a tutti quei processi che si sarebbero potuti aprire per fare chiarezza e dare un po’ di giustizia alle vittime di quel reato. Prendiamo per esempio il caso di un agente che abusa del suo ruolo dando uno schiaffo a un migrante dopo un diverbio in un CPR, o un agente penitenziario che fa lo stesso contro un ragazzo nel carcere minorile di Torino, oppure un carabiniere che assesta un ceffone a un automobilista fermato per un controllo con cui ha avuto un alterco. Oppure quei quattro agenti di Polizia Locale indagati in Tribunale a Cremona per diversi fatti specifici come punire un vicino di casa rumoroso, ammanettare una donna perché aveva rifiutato di fornire le sue generalità per condurla in centrale, riprendere col telefonino e fuori dal servizio le auto dei genitori che accompagnavano i figli all’asilo creando traffico nella via di casa di uno degli indagati, per poi multarli una volta giunto in centrale. Oppure il vigile urbano indagato a Rimini accusato di aver intascato denaro sequestrato a truffatori sorpresi in strada e per aver usato violenza fisica e verbale contro tre immigrati.
Ora tutti innocenti. Ora tutti processi da cancellare. Tempo buttato per il sistema giudiziario. Buttati pure i soldi spesi dalle vittime per ottenere giustizia. Tutto cestinato assieme alla dignità delle vittime degli abusi da parte di funzionari in divisa e che li vedrà impuniti nel prossimo futuro.
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