Sciopero della fame nel carcere di Torino

Sciopero della fame nel carcere di Torino

Alla c.a. del Direttore
Dott.ssa Vallauri Lombardi
Alla c.a. del Coordinatore Pad. F

Per conoscenza:
Al Tribunale di Sorveglianza di Torino
Al Provveditore
Al Garante Regionale
Al Garante Comunale
Delle Persone Private Della Libertà

A fronte del crescente sovraffollamento e di tutti gli eventi critici riguardanti gli istituti di pena, e viste le inefficaci misure adottate fino ad oggi da parte delle istituzioni competenti in materia penitenziaria per ridurre il numero dei reclusi, garantendo così, condizioni di vita dignitose e percorsi trattamentali e di reinserimento così come è scritto in costituzione ed anche nell’ordinamento penitenziario del 1975. La sezione femminile, del carcere di Torino, con l’adesione di 57 donne ivi ristrette
Dichiara:
che al partire del 5/9/2024 comincerà lo sciopero della fame a staffetta e ad oltranza. Tale iniziativa e scelta pacifica ha lo scopo di richiamare più attenzione possibile sulle condizioni detentive affinché venga concessa la liberazione anticipata speciale di 75 giorni e/o qualsiasi misura concreta ed immediata che riduca il sovraffollamento e faccia fronte all’emergenza umanitaria che vive tutta la comunità penitenziaria.

seguono adesioni

Non c’è più tempo né spazio. In queste strutture fatiscenti ed insalubri si fa fatica a gestire “un’esistenza”.
Dopo il susseguirsi di suicidi; eventi critici; roghi; detenuti ed agenti feriti e la costante crescita del sovraffollamento. Al termine di un’estate “rovente” non solo per il clima dal 5/9/2024, 57 donne ristrette nel carcere di Torino, hanno deciso di portare avanti lo sciopero della fame ad oltranza e a staffetta. Questa scelta pacifica ha lo scopo di richiamare l’attenzione pubblica, del Parlamento e delle istituzioni sulla situazione d’emergenza totale nelle carceri ed affinché venga concessa qualsiasi misura che riduca il sovraffollamento e/o la liberazione anticipata speciale di 75 giorni.
A causa del sovraffollamento questi magazzini di corpi stanno per esplodere.
L’unico crimine che vediamo e subisce tutta la comunità penitenziaria fatta di detenuti e detenenti è l’indifferenza. Chiediamo attenzione e concretezza, che tutti mettano da parte le strumentalizzazioni e si decidano.
Ci rivolgiamo a parlamentari e ministri facendo leva sulla Costituzione, e quindi, sui diritti fondamentali, sul senso utile della pena, che invece in queste condizioni è del tutto inefficace in prospettiva futura.
Ci rivolgiamo, nuovamente al Presidente Mattarella, in quanto garante del rispetto della Costituzione: convinca coloro che insediandosi al governo hanno giurato proprio sulla Costituzione a ridurre il numero dei reclusi, rispondendo con soluzioni logiche ed umane. Non c’è più tempo. Né spazio!

Avatar Mattia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Informazioni utili sui luoghi di reclusione italiani, con indirizzi ed elenchi completi.

Reportage su carcere, immigrazione, ambiente, sfruttamento, società, giustizia,……

Eventi in programma

Nessun commento da mostrare.