Letture: “Sentieri migranti”

Letture: “Sentieri migranti”

«Ho provato a camminare lungo alcuni dei molti sentieri che tagliano, noncuranti, le frontiere terrestri dell’Italia. L’ho fatto in senso orario, inseguendo i numeri dell’orologio alpino da ponente a levante, come fanno le sue lancette.»

L’idea di sentiero si associa di solito alle discipline outdoor, alla civiltà contadina, all’ambiente montano e naturale in genere. I sentieri di cui questo volume narra sono anzitutto l’esito di un calpestio reiterato, incessante, prolungato: sono quelli percorsi da chi, per scelta, per obbligo e per necessità, intraprende un viaggio, trasformandosi in migrante dopo essere stato esule, perseguitato o discriminato.
Con la compagnia di guide non professioniste, l’Autore percorre cinque rotte disseminate lungo l’arco alpino con partenza da Ventimiglia, una deviazione in Val Roja, una tappa a Bardonecchia e a Claviere, prima di prendere la via del nord lungo la linea immaginaria che unisce i tre laghi tra Luino e Chiasso, per spostarsi infine nei pressi di Trieste passando per il Brennero.
Un cammino che si trasforma in racconto delle vite di chi, al di là di ogni restrizione, continua insistentemente a cercare una via di fuga verso una prospettiva migliore.

Alberto Di Monte (Vimercate, 1985), geografo e appassionato escursionista, si occupa di comunicazione digitale e del buon nome dell’Associazione Proletaria Escursionisti. Con Mursia ha pubblicato Sentieri proletari (2015), Sport e proletariato (2016) e La Via del Sale (2018).

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